Disturbi correlati agli oppiacei
Per oppiacei si intendono tutte quelle sostanze ricavate dall'oppio, di cui le più comuni sono eroina e morfina (altri es: codeina, ossicodone, propossifene). L'oppio è un composto di diverse sostanze chimiche (morfina 10%, noscapina 6%, papaverina 1%, codeina 0,5% e tebaina 0,2%) contenuto nelle capsule dei semi del papavero da oppio o Papaver Somniferum.
L'eroina è un preparato semisintetico a partire dalla morfina, in Europa è disponibile in due forme: la brown che è la più comune e la bianca, che è più pura e costosa. Il nome di strada più usato è "la roba", ma ne esistono altri in base alla purezza o al colore "brown sugar", "china white" in associazione con la cocaina si utilizza il nome di "speedball".
L'eroina (e gli altri oppiacei) viene generalmente assunta per iniezione,ma anche fumata, sniffata e inalata.
Gli oppiacei vengono anche chiamati analgesici narcotici per le proprietà analgesiche e per essere in grado di indurre narcosi: rilassamento muscolare, assenza di percezione dolorifica e sonno profondo.
Il DSM-V distingue per i disturbi correlati agli oppiacei:
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Disturbo da uso di oppiacei (dipendenza patologica)
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Criteri diagnostici per il DSM-V
- Gli oppiacei sono spesso assunti in quantitativi maggiori o per un periodo più lungo di quanto fosse nelle intenzioni.
- Desiderio persistente o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare l'uso di oppiacei.
- Una gran parte del tempo è impiegata in attività necessarie a procurarsi e usare oppiacei o recuperare dai suoi effetti.
- Craving, o forte desiderio o spinta all'uso di oppiacei.
- Uso ricorrente di oppiacei, che causano un fallimento nell'adempimento dei principali obblighi di ruolo sul lavoro, a scuola, a casa.
- Uso continuativo di oppiacei nonostante la presenza di persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti di oppiacei.
- Importanti attività sociali, lavorative ricreative vengono abbandonate o ridotte a causa dell'uso di oppiacei.
- Uso ricorrente di oppiacei in situazioni nelle quali è fisicamente pericoloso.
- Uso continuato di oppiacei nonostante la consapevolezza di un problema persistente o ricorrente, fisico o psicologico, che è stato probabilmente causato o esacerbato dagli oppiacei.
- Tolleranza, come definita da ciascuno dei seguenti fattori:
- Un bisogno di quantità marcatamente aumentate di oppiacei per ottenere intossicazione o l'effetto desiderato.
- Una marcata diminuzione dell'effetto con l'uso continuato della stessa quantità di oppiacei.
- Astinenza, manifestata da ciascuno dei seguenti fattori:
- La caratteristica sindrome di astinenza da oppiacei
- Gli oppiacei vengono assunti per attenuare o evitare sintomi di astinenza
Un pattern problematico di uso di oppiacei che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi, come manifestato da almeno 2 delle seguenti condizioni, che si verificano entro un periodo di 12 mesi:
Nota : tolleranza e astinenza non si presentano per coloro che assumono oppiacei solamente sotto appropriata supervisione medica.
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Intossicazione da oppiacei
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Criteri diagnostici in base al DSM-V
- Recente uso di un oppiaceo.
- Comportamento problematico clinicamente significativo o cambiamenti psicologici (per es., euforia iniziale seguita da apatia, disforia, agitazione psicomotoria o rallentamento, capacità critica compromessa) che si sviluppano durante o subito dopo l'uso di oppiacei.
- Miosi (o midriasi dovuta ad anossia da overdose grave) e uno o più dei seguenti segni o sintomi, che si sviluppano durante, o subito dopo, l'uso di oppiacei:
- Fiacchezza o coma.
- Eloquio inceppato.
- Compromissione dell'attenzione o della memoria.
- I segni o sintomi non sono attribuibili a un altra condizione medica e non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale, compresa l'intossicazione da un altra sostanza.
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- Astinenza da oppiacei
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Criteri diagnostici in base al DSM-V
- Presenza di ciascuna delle seguenti condizioni:
- Cessazione ( o riduzione) dell'uso di oppiacei che è stato pesante e prolungato (cioè diverse settimane o più).
- Somministrazione di un oppiaceo antagonista dopo un periodo di uso di oppiacei.
- 3 o più dei seguenti fattori che si sviluppano entro pochi minuti fino a diversi giorni dopo il criterio A:
- Umore disforico.
- Nausea o vomito.
- Dolori muscolari.
- Lacrimazione o rinorrea.
- Midriasi, piloerezione o sudorazione.
- Diarrea.
- Sbadigli.
- Febbre.
- Insonnia.
- I segni o sintomi del criterio B causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
- I segni o sintomi non sono attribuibili a un altra condizione medica e non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale, compresa l'intossicazione o astinenza da altre sostanze.
- Presenza di ciascuna delle seguenti condizioni:
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- Fase dell'incontro o della “luna di miele”. La persona non ancora assuefatta percepisce effetti particolarmente intensi di benessere, calma, rilassatezza e talora euforia. L'uso è saltuario e si ha la convinzione di poter interrompere in qualunque momento.
- Fase intermedia o delle dosi crescenti. Inizia il fenomeno della tolleranza per cui mantenendo costante la dose, gli effetti piacevoli diminuiscono e cominciano a comparire farsi sintomi legati alla sindrome d’astinenza. Incominciano i disturbi comportamentali ed è possibile che vengano trascurati doveri e interessi per fare uso e ricerca della sostanza.
- Fase della dipendenza vera e propria. Gli effetti euforigeni sono raggiungibili solo con dosi molto elevate, si è instaurato il disturbo così qui descritto e l'astinenza è più marcata. La ricerca compulsiva o"craving"della sostanza implica il rischio di comportamenti illeciti e fortemente autodistruttivi.
Tra le complicanze di questa patologia vi sono le infezioni legate prevalentemente all'assunzione per via endovenosa o intramuscolare: epatiti virali, HIV, infezioni batteriche e fungine.
Diversamente agli altri disturbi da sostanze esistono farmaci per il trattamento della dipendenza da oppiacei: metadone (agonista completo), buprenorfina (agonisti parziali), naltrexone (antagonista).
Come per le altre sostanze psicotrope, si ricorda anche per gli oppiacei che sono importanti:
- Fattori riguardanti la sostanza: i fattori chimici e farmacologici, lo stato chimico-fisico, la dose, la via di introduzione nell'organismo e la frequenza di assunzione;
- Fattori riguardanti la persona dell'assuntore: storia, personalità, stato psico-fisico e aspettative;
- Fattori riguardanti l'ambiente: società, cultura di appartenenza, ambiente di lavoro, amicale ecc...
Da un punto di vista psicologico e psicoterapeutico ogni disturbo mentale, anche quello di dipendenza patologica corrisponde ai vissuti della persona, ai suoi meccanismi, bisogni e significati ed è importante ascoltarlo e condividerlo per definire un percorso di cura e benessere.