Verso l'identità di genere: lo sviluppo psicosessuale
Lo sviluppo psicosessuale inizia in ambito intrauterino, a seguito del concepimento, e continua poi attraverso l'infanzia, la fanciullezza, l'adolescenza fino all'età adulta.
Nell'utero il sesso biologico si distingue in genetico, gonadico e fenotipico. Al momento della fecondazione quando i gameti si uniscono per formare il futuro embrione si determina il sesso genetico o genotipico (cromosomico) determinato dal genoma del padre e della madre.
Alla sesta settimana di gravidanza le gonadi, ghiandole genitali primarie, che fino ad allora erano indifferenziate, cominciano a produrre ormoni e nel feto XY sviluppano i genitali maschili, in quello XX i genitali femminili. Si definisce il sesso gonadico. Dall'azione degli ormoni si svilupperanno in seguito le caratteristiche fenotipiche maschili e femminili che definiscono l'aspetto del corpo. Sesso genetico, sesso gonadico e sesso fenotipico possono non corrispondere e in presenza anche di minime variazioni cromosomiche, genetiche e ormonali nasceranno persone che non potranno essere inquadrate in stretta logica binaria.
Nell'infanzia lo sviluppo psicosessuale delinea l'identità nelle sue principali caratteristiche. La Psicologia dello sviluppo ritiene il bambino in grado di differenziare le persone in maschi e femmine già al secondo anno di vita e che a tre anni sappia identificare il sesso di un altro bambino basando il proprio giudizio su elementi esteriori come il taglio di capelli e i vestiti. A 4 anni il bambino è in grado di capire che il sesso di una persona rimane una caratteristica costante per tutta la vita e verso i 5-6 anni che la differenza di genere è una caratteristica intrinseca e immodificabile anche al variare dei segni esteriori, come l'aspetto o l'azioni. Fin dall'infanzia la consapevolezza di appartenere ad un determinato genere porta ad assumere ruoli di genere previsti dalla società di appartenenza.
Nel periodo della fanciullezza, dai 6 agli 11 anni, il bambino fortifica la propria identità facendo esperienza di ambienti diversi da quello familiare, comincia ad avere maggior consapevolezza delle regole sociali, dei ruoli di genere e ad interagire maggiormente con i coetanei dello stesso sesso.
Nella pubertà avviene una rapida maturazione fisica dovuta ai cambiamenti ormonali. Il cambiamento avviene sia nella crescita corporea che nello sviluppo dei caratteri sessuali secondari: nei maschi riguarda la crescita dei peli pubici e delle ascelle, l'ingrossamento dei genitali e la comparsa della voce più profonda, nelle femmine la comparsa delle mestruazioni, lo sviluppo delle ghiandole mammarie, l'aumento delle dimensioni dei fianchi e la crescita dei peli pubici. Questi cambiamenti modificano fortemente l'aspetto fisico ed è importante che vengano integrati nello schema corporeo precedente per renderlo più coerente con quello attuale
Durante l'adolescenza maturano nuove consapevolezze rispetto all'identità per via del processo di emancipazione dalla famiglia e delle relazioni con il gruppo dei pari. Il compito primario dell'adolescente è costruire l'identità personale (che comprende l'identità di genere) attraverso l'elaborazione dei cambiamenti del mondo interno e di quello esterno e renderla stabile, coerente ed integrata, prendere consapevolezza dei propri obiettivi e desideri, delle proprie potenzialità, ma anche dei limiti.
Lidentità è un'entità dinamica, fondata su un sentimento di continuità del Sé che si forma progressivamente attraverso autorappresentazioni che si succedono nella propria storia. Tale processo si completa quando la percezione d'essere se stesso in continuità nel tempo e nello spazio s'integra con la consapevolezza di essere riconosciuto dagli altri come tale.
L'identità sessuale o condizione psicosessuale è costituita da quattro componenti:
- sesso biologico (distinto in genotipico, gonadico e fenotipico) indica l'appartenenza dal punto di vista biologico al sesso femminile, maschile o intersessuale1 ed è definito dai cromosomi, dai genitali interni ed esterni e dai caratteri sessuali secondari.
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Il ruolo di genere o sessuale definisce l'insieme dei comportamenti, degli atteggiamenti e dei tratti di personalità che una società, in una data cultura e in un dato periodo storico, designa come maschili o femminili, cioè come più “appropriati” ai ruoli sociali tipici di maschio o femmina.
Come per l'identità di genere, anche per l'orientamento sessuale negli ultimi anni si utilizza il termine “queer” per rendere conto della maggiore complessità degli orientamenti (non solo maschile o femminile) ed il termine “fluido” per indicare un modo più flessibile e aperto di vivere ed esprimere la propria sessualità. - L'orientamento sessuale indica l'attrazione affettiva, romantica e/o erotica di una persona verso persone dello stesso genere (orientamento eterosessuale) di genere opposto (orientamento omosessuale) o di entrambi (orientamento bisessuale)
- L'identità di genere