Il Lutto
Per lutto si intende quella condizione di dolore e sofferenza a seguito della morte di una persona cara. In psicologia si estende l'utilizzo del termine per definire uno stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo (non solo persona, ma animale, luogo, situazione, lavoro, immagine sociale, ecc..).
Le reazioni di lutto riguardano aspetti emozionali (sentimenti di tristezza, rabbia, collera, ansia, senso di colpa, solitudine ecc..); sensazioni fisiche (come mancanza di energia, debolezza, costrizione, nausea, insonnia); aspetti cognitivi ( confusione, distrazione, pensieri intrusivi e ricorrenti, allucinazioni; e comportamentali (quali pianto, ricerca e richiamo, iperattività, ecc..).
I vissuti e le reazioni di dolore legati al lutto non rappresentano di per sè fenomeni psicopatologici che necessitano di intervento psicologico o psichiatrico, il dolore legato al lutto si affronta e si supera nel tempo.
Recentemente il DSM-V (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) ha inserito tra le condizioni psichiche che necessitano di ulteriori studi il:
- Disturbo del lutto persistente
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Criteri diagnostici per il DSM-V
- L'individuo ha vissuto la morte di qualcuno con cui aveva una relazione stretta
- Dal momento della morte, almeno uno dei seguenti sintomi è stato presente per un numero di giorni superiore a quello in cui non è stato presente e a livello di gravità clinicamente significativo; ed è perdurato negli adulti per almeno 12 mesi e nei bambini per almeno 6 mesi dopo il lutto:
- Un persistente desiderio/ nostalgia della persona deceduta.
- Tristezza e dolore emotivo intensi in seguito alla morte
- Preoccupazione per il deceduto
- Preoccupazione per le circostanze della morte.
- Dal momento della morte, almeno 6 dei seguenti sintomi sono stati presenti per un numero di giorni superiore a quello in cui non sono stati presenti a un livello di gravità clinicamente significativo, e sono perdurati negli adulti per almeno 12 mesi e nei bambini per almeno 6 mesi dopo il lutto:
SOFFERENZA REATTIVA ALLA MORTE- Marcata difficoltà nell'accettare la morte.
- Provare incredulità e torpore emotivo riguardo alla perdita
- Difficoltà ad abbandonarsi a ricordi positivi che riguardano il deceduto
- Amarezza o rabbia in relazione alla perdita
- Valutazione negativa di sè in relazione al deceduto o alla morte (per es. senso di autocolpevolezza)
- Eccessivo evitamento di ricordi della perdita
- Desiderio di morire per essere vicini al deceduto
- Dal momento della morte, difficoltà nel provare fiducia verso gli altri
- Dal momento della morte, sensazione di essere soli o distaccati dagli altri
- Sensazione che la vita sia vuota o priva di senso senza il deceduto, o pensiero di "non farcela" senza il deceduto
- Confusione circa il proprio ruolo nella vita, o diminuito senso della propria identità (per es. sentire che una parte di se stessi è morta insieme al deceduto).
- Dal momento della perdita, difficoltà o riluttanza nel perseguire i propri interessi o nel fare piani per il futuro (per es. amicizie, attività)
- Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti
- La reazione al lutto è sproporzionata o non coerente con le norme culturali e religiose o appropriata all'età.
Non è necessario essere "malati" per poter giovare di un supporto ed un accompagnamento psicologico sia nel caso si tratti di una perdita recente, sia che questa sia avvenuta molto tempo prima e che non si abbia avuto, per vari motivi, possibilità di essere elaborata.
Il processo di elaborazione del lutto è un lavoro di riorganizzazione della propria esistenza e non è da considerarsi nè rigido nè lineare ed è di durata molto variabile. Alcuni studiosi come J. Bowlby (1982) e Kubler Ross (2002) individuano alcune fasi di questo processo che prevedono l'attraversamento di momenti di:
- Negazione, rifiuto;
- Rabbia;
- Negoziazione
- Depressione
- Accettazione.
Un elaborazione riuscita prevede il riconoscimento e l'accettazione della perdita sia sul piano della realtà che su quello affettivo, la scomparsa di sintomi fisici e l'elaborazione di sensi e significati sull'evento che possano consentire di reinvestire in un progetto esistenziale che riguarda anche altri oggetti d'interesse e amore.