Disturbo da accumulo

Picasso, natura morta con sedia impagliata, 1912

Il disturbo da accumulo (o disposofobia ) è caratterizzato dalla persistente difficoltà a gettare via o separarsi dai propri averi, a prescindere dal loro valore reale, a seguito di un forte bisogno percepito di conservare gli oggetti e del disagio associato al gettarli via. E' diverso dal normale collezionismo.

I sintomi del disturbo da accumulo sfociano nell'accumulo di un gran numero di beni che congestionano e ingombrano gli spazi vitali al punto da comprometterne sostanzialmente l'uso previsto.

La forma di acquisizione eccessiva del disturbo da accumulo consiste generalmente in un eccessivo collezionismo, nell'acquistare o rubare oggetti che non sono necessari o per i quali non vi è spazio disponibile.

  1. Persistente difficoltà di gettare via o di separarsi dai propri beni a prescindere dal loro valore reale.
  2. Questa difficoltà è dovuta a un bisogno percepito di conservare gli oggetti e al disagio associato al gettarli via.
  3. La difficoltà di gettare via i propri beni produce un accumulo che congestiona e ingombra gli spazi vitali e ne compromette sostanzialmente l'uso previsto. Se gli spazi vitali sono sgombri, è solo grazie all'intervento di terze parti (per es., familiari, detti alle pulizie, autorità).
  4. L'accumulo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti (incluso il mantenimento di un ambiente sicuro per se e per gli altri).
  5. L'accumulo non è attribuibile a un altra condizione medica.
  6. L'accumulo non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo mentale.

  • Criteri diagnostici per il DSM-V
    1. Persistente difficoltà di gettare via o di separarsi dai propri beni a prescindere dal loro valore reale.
    2. Questa difficoltà è dovuta a un bisogno percepito di conservare gli oggetti e al disagio associato al gettarli via.
    3. La difficoltà di gettare via i propri beni produce un accumulo che congestiona e ingombra gli spazi vitali e ne compromette sostanzialmente l'uso previsto. Se gli spazi vitali sono sgombri, è solo grazie all'intervento di terze parti (per es., familiari, detti alle pulizie, autorità).
    4. L'accumulo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti (incluso il mantenimento di un ambiente sicuro per se e per gli altri).
    5. L'accumulo non è attribuibile a un altra condizione medica.
    6. L'accumulo non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo mentale.

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