Identità di genere

Andy Warhol, Flowers, 1964

Per Identità di genere si considera il senso di appartenenza che una persona avverte verso un genere che può essere diverso dal sesso biologico; è la percezione di sè stessi, o autoidentificazione, come appartenente al genere maschile, femminile o non binario.

Il termine "identità di genere" fu introdotto da R. Stoller (1968) ad indicare un "nucleo originario autentico del sé" che si forma già nelle prime fasi di vita e che rappresenta un sistema complesso di credenze rispetto all'appartenenza a un determinato sesso. L'identità di genere per Egan e Perry (2001) è la risultante di cinque componenti:

  1. la consapevolezza di appartenenza ad un genere,
  2. la tipicità di genere,
  3. la contentezza di genere,
  4. la pressione percepita dai genitori, dai pari e da se stessi a conformarsi agli stereotipi di genere,
  5. il pregiudizio intergruppo.

Fino a poco tempo fa la società era basata sul concetto di identità di genere binario, secondo il quale il genere è composto da due categorie distinte e opposte: maschile e femminile; da diversi anni si considera invece l'identità di genere collocata all'interno di uno spettro di tratti biologici, mentali ed emotivi che esistono lungo un continuum.

Le persone, la cui identità di genere coincide con il sesso assegnato alla nascita (sesso biologico) e con le norme di genere determinate dalla cultura di appartenenza, vengono definiti cisgender e co­stituiscono la maggioranza della popolazione.

Le persone, la cui identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita, vengono defi­nite transgender: un termine ombrello che racchiude sia le identità transgender binarie, che rien­trano in una delle due categorie binarie di uomo o donna, sia quelle non binarie, la cui identità di genere non si definisce all'interno di una delle due categorie.

Le persone non binarie o genderqueer si identificano con due o più generi (bigender, pangender, androgino), con nessuno dei due (genderless, gender neutral, neutrois, agender), con un terzo ge­nere o la cui identità di genere si definisce fluida e può cambiare nel tempo, muovendosi tra i ge­neri (genderfluid).

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